E’ italiano il brevetto per il riciclo delle batterie al litio. Lo studio iniziato nel 2014 dal Cnr e da Cobat è a un soffio dall’obiettivo
A che punto siamo riguardo le tecnologie di riciclo delle batterie auto al litio? L’Università di Birmingham ha lanciato il proprio allarme nel suo recente rapporto sui pericoli di un approccio troppo superficiale al problema. Il rapporto ipotizza il rischio tangibile di dover fronteggiare un disastro ecologico se non si prenderà seriamente il problema del riciclo delle batterie.
Puoi scaricare il rapporto dell’Università qui in pdf (in inglese).
Negli ultimi anni le case automobilistiche, i produttori di batterie, infatti,hanno accelerato la ricerca nel riciclo delle batterie. E nemmeno in Italia mancano studi e ricerche già avanzate su nuove tecnologie per il riutilizzo dei metalli come il litio contenuti negli accumulatori per i veicoli elettrici. E perfino la possibilità di ricondizionare le celle senza doverle disassemblare.
Luigi De Rocchi, Responsabile Divisione Studi e Ricerche di COBAT, il Consorzio Nazionale Raccolta e Riciclo, nella sua relazione afferma: «Per prima cosa _ ha precisato De Rocchi _ sfatiamo le bugie sulle batterie a fine vita: nessuna viene abbandonata o dispersa nell’ambiente». La responsabilità ambientale è infatti un «obbligo assunto dai produttori», il cui onere è già incorporato nel prezzo di vendita di ciascuna batteria. A fine vita viene acquisito dal Cobat che si assume la responsabilità dello smaltimento.
Ma per cosa si intende “riciclo batterie” o “smaltimento batterie”. Smaltimento non significa comunque rendere solo inoffensivi i materiali dal punto di vista ambientale contenuti nella batteria. Riciclare significa cercare di recuperarli e riutilizzarli per il 95% almeno. Il riutilizzo dei metalli rari, spiega De Rocchi, è tecnicamente possibile ed ampiamente praticato. In Europa esiste già una serie di impianti che disassembla i pacchi batterie e recupera le materie prime.
Qual’è quindi il problema principale da affrontare? Il problema, quindi, è il costo dell’intero processo di riciclo batteria. Oggi il recupero totale dei metalli di una batteria costa fra i 4 e i 6 mila euro a tonnellata. Un onere che rende il materiale recuperato non competitivo con quello di primo utilizzo, estratto direttamente dalle miniere.
Obiettivo, di una nuova tecnologia messa a punto e recentemente brevettata proprio in Italia.Iniziata nel 2014, l’hanno sviluppata Cobat e Istituto del CNR ICCOM – Istituto di chimica dei composti organometallici di Firenze in quasi cinque anni di ricerca. L’innovazione ha una particolarità su tutte: consente il recupero integrale dei metalli anche su volumi non elevati, come sono al momento quelli disponibili in Europa.
Articolo con riferimento a:
https://www.nature.com/articles/s41586-019-1682-5
https://www.vaielettrico.it/riciclo-delle-batterie-la-soluzione-e-in-un-brevetto-italiano/ di Massimo degli Esposti.